Una breve storia di Villa Galeazza a cura del Dott. Davide BERIO

Su Capo Berta, una delle più suggestive zone panoramiche di Imperia Oneglia, nel verde della flora mediterranea, circondata da pini secolari e ulivi e cipressi, si erge una Villa di un bianco splendente detta Galeazza.

La Villa prende il nome dalla sottostante spiaggia Galeazza dove un mare color cobalto si perde a delimitare l‘orizzonte mentre pietre levigate come ciottoli sembrano fare da banchina a tre grandi scogli immersi nel mare come navi antiche.

I vecchi onegliesi, già nel 1600, chiamavano questi scogli di dimensioni diverse, allineati uno in fila all’atro, con nomi di navi dell’epoca.

Il primo scoglio, il più piccolo, oggi quasi in parte spiaggiato, veniva chiamato per le sue sembianze “Sagitta” ovvero freccia; il secondo, veramente maestoso “Galeazza” come le Galee esclusivamente da guerra che furono in uso dal 1400 e combatterono anche nella battaglia di Lepanto; il terzo, di media grandezza, “Bregantina” dal tipo di imbarcazioni a vela latina con due alberi e a remi usate dal 1400 al 1500 dai corsari. Oggi si ricorda solo lo scoglio Galeazza.

I proprietari di questa dimora, appartenenti a una nota famiglia di imprenditori, uomini di lettere e collezionisti, scesero di chiamarla come lo scoglio Galeazza, tanto amato e ammirato.

La Villa è un importante esempio di architettura in stile Bauhaus, progettata dall’architetto tedesco Alfonso Scholl nel 1933, architetto che già nel 1925 progettò, per gli stessi Imprenditori, lo stabilimento della ditta “Olio Sasso” seguendo le avanguardie dell’epoca.

La scuola d’arte Bauhaus fu fondata dall’architetto tedesco Walter Gropius nel 1919. L’architetto Scholl ne è stato interprete per il design e per le forme architettoniche in quanto espressione del razionalismo e funzionalismo che rappresentava in quegli anni la massima espressione culturale europea.

Per il suo valore artistico lo stabilimento della Sasso, oggi sede della Camera di Commercio, nel 1996 è stato dichiarato dalla sovraintendenza ai beni culturali monumento nazionale.

La stessa valutazione vale anche per la Villa Galeazza, unica abitazione privata a Imperia espressione di quel movimento culturale e quindi di grande pregio artistico.

L’ingresso alla Villa è pavimentato con grandi lastre di porfido rosa e circondato da un prato all’inglese, primo esempio in quegli anni nella nostra città, ed era mantenuto in modo perfetto grazie a un modernissimo impianto di irrigazione.

Superata la soglia, a sottolineare che siamo nella Villa Galeazza, troviamo sul pavimento uno splendido tondo Liberty di marmo rosa e nero intarsiato che riproduce una sirena tra gli scogli della Galeazza.  

Tondo in marmo rosa all’ingresso di Villa Galeazza

La Villa Galeazza con i suoi quattro piani fu custode di innumerevoli capolavori d’arte come quadri, statue, tappeti, mobili antichi, oggetti preziosi, tutti misteriosamente scomparsi.

I carabinieri del Nucleo per la Tutela dei Beni Artistici, alla vista del catalogo d’opere d’arte di autori famosi presentato dagli eredi, rimasero talmente impressionati da paragonare quel patrimonio a un piccolo Louvre.  

Oggi Villa Galeazza, gioiello di architettura e di storia, avrà un compito molto prezioso: quello di essere un’oasi di bellezza per ragazzi particolarmente speciali per le loro diverse abilità.

Imperia Oneglia, 13 settembre 2021.

                                                                         Dott. Davide BERIO.

Aggiungi ai preferiti : permalink.

I commenti sono chiusi.