Le Attività Riabilitative

FISIOTERAPIA

Il fisioterapista (Dottore in Fisioterapia) è il professionista sanitario laureato in fisioterapia che elabora ed attua gli interventi diretti alla prevenzione, alla valutazione funzionale, alla cura, all’assistenza e alla riabilitazione delle patologie o disfunzioni nelle aree della motricità, delle funzioni corticali superiori e di quelle viscerali.

Secondo profilo professionale, il fisioterapista si occupa della prevenzione, diagnosi funzionale, cura e riabilitazione dei disturbi conseguenti a eventi patologici di varia natura, congeniti od acquisiti, e l’attività  è in collaborazione con  le altre figure sanitarie. Che compongono  il team mutidisciplinare.

Il fisioterapista, nell’ambito delle proprie competenze:

  • valuta e individua il bisogno di salute del paziente
  • pratica autonomamente, con responsabilità e titolarità, attività terapeutica per la rieducazione funzionale delle disabilità motorie
  • propone l’adozione di ausili, addestra il paziente al loro uso e ne verifica l’efficacia;
  • verifica le rispondenze della metodologia riabilitativa attuata agli obiettivi di recupero funzionale.

NEUROPSICOMOTRICITA’ DELL’ETA’ EVOLUTIVA

Il terapista della neuropsicomotricità dell’età evolutiva è una figura professionale, espressamente riconosciuta con Decreto del Ministero della Sanità n. 56 del 1997, che appartiene alla categoria delle «professioni sanitarie riabilitative» individuate dall’art. 2 della legge n. 251 del 2000.  

L’intervento si distingue per un approccio  di tipo “globale”, attento a considerare, per ogni fascia d’età, l’equilibrio complessivo e l’integrazione di tutte le funzioni e le competenze nonché l’interazione tra evoluzione della patologia e stadio di sviluppo.

Il terapista dell’età evolutiva collabora, nel team  multi professionale, alla valutazione e alla elaborazione del progetto riabilitativo, curando l’attuazione di un preciso programma di intervento. Adotta strategie e tecniche necessarie a raggiungere quelle condizioni in cui funzioni e abilità cognitive e motorie possano comparire ed evolvere malgrado le difficoltà di base.

INTERVENTO EDUCATIVO

L’Educatore professionale è una figura professionale che appartiene al novero delle professioni sanitarie della riabilitazione (SNT/02) che si occupa dell’attuazione di progetti educativi e riabilitativi nell’ambito di un progetto terapeutico all’interno di un team multidisciplinare.

La specificità dell’intervento dell educatore professionale è quella di:

·programmare, gestire e verificare interventi educativi mirati alla promozione della salute e allo sviluppo delle potenzialità di soggetti in difficoltà, per il raggiungimento di livelli sempre più avanzati di autonomia;
 ·programmare, organizzare, gestire e verificare le proprie attività professionali all’interno di servizi socio-sanitari e strutture socio-sanitarie-riabilitative e socio-educative, in modo coordinato e integrato con altre figure professionali presenti nelle strutture, con il coinvolgimento dei soggetti interessati e/o delle loro famiglie, dei gruppi, della collettività;
·operare sulle famiglie e sul contesto sociale, allo scopo di favorire processi di integrazione e aggregazione sociale;
 

TERAPIA OCCUPAZIONALE

 Il terapista occupazionale è l’operatore sanitario che, in possesso del diploma universitario abilitante, opera nell’ambito della prevenzione, cura e riabilitazione dei soggetti affetti da malattie e disordini fisici, psichici sia con disabilità temporanee che permanenti, utilizzando attività espressive, manuali – rappresentative, ludiche, della vita quotidiana.

In collaborazione con le altre figure del team multidisciplinare il terapista occupazionale:

Tratta condizioni fisiche, psichiche e psichiatriche, temporanee o permanenti, rivolgendosi a pazienti di tutte le età; utilizza attività sia individuali che di gruppo, promuovendo il recupero e l’uso ottimale di funzioni finalizzate al reinserimento, all’adattamento e alla integrazione dell’individuo nel proprio ambiente personale, domestico e sociale;

Individua ed esalta gli aspetti motivazionali e le potenzialità di adattamento – dell’individuo, proprie della specificità terapeutica occupazionale;

 Partecipa alla scelta e all’ideazione di ortesi congiuntamente o in alternativa a specifici ausili;

Propone, ove necessario, modifiche dell’ambiente di vita e promuove azioni educative verso il soggetto in trattamento, verso la famiglia e la collettività;

Verifica le rispondenze tra la metodologia riabilitativa attuata e gli obiettivi di recupero funzionale e psicosociale.

LOGOPEDIA

l logopedista è un professionista sanitario che ha conseguito una Laurea in Logopedia, dalla durata di tre anni che si conclude con un esame finale abilitante alla professione.  

La Logopedia è dunque  la specializzazione sanitaria che si occupa della prevenzione e del trattamento riabilitativo dei disturbi del linguaggio, della comunicazione, della funzione orale e della deglutizione in età evolutiva, adulta e geriatrica, come ad esempio: dislessia, afasia, disprassia, disgrafia, discalculia, dislalia, disortografia, disfasia, disfonia, afonia, difficoltà di apprendimento, disfemia, deglutizione atipica, balbuzie ed altri disturbi del linguaggio.

I logopedisti elaborano, anche in  team multidisciplinare, il bilancio logopedico volto

 all’individuazione e alla soddisfazione del bisogno di salute del paziente, praticando  attività terapeutica per la rieducazione delle disabilità comunicative e cognitive, utilizzando terapie logopediche di abilitazione e riabilitazione della comunicazione e del linguaggio, verbali e non verbali;

 alla  verifica delle rispondenze della metodologia riabilitativa attuata agli obiettivi di recupero funzionale

TRATTAMENTO ABILITATIVO PSICOEDUCATIVO

Lo scopo dell’intervento psicoeducativo è quello di garantire lo sviluppo globale della personalità. L’intervento viene attivato con lo scopo di sostenere i soggetti coinvolti nel loro percorso evolutivo, di favorire l’espressione, lo sviluppo e la generalizzazione del loro potenziale nei diversi contesti di vita.

Durante i trtattamenti psicoeducativi si prendono in considerazione anche eventuali criticità evolutive, compresa la presenza  di comportamenti problema, nel tentativo di individuare, insieme agli altri interlocutori coinvolti, possibili strategie funzionali per rispondere ai bisogni del soggetto e della sua famiglia.

Nell’ambito del trattamento psicoeducativo, i terapisti,debitamente formati, si avvalgono dei principi delle teorie cognitivo-comportamentali e di strumenti specifici quali: valutazioni funzionali, programmi di comunicazione aumentativa alternativa, programmi di potenziamento delle competenze cognitive, programmi per l’autocontrollo comportamentale, tecniche specifiche per un apprendimento  graduale, prevedibile e strutturato.

Il lavoro del terapista deve puntare a migliorare le difficoltà e ad acquisire nuove abilità e strategie utili a fronteggiare le diverse situazioni di vita.

PARENT TRAINING, SOSTEGNO ALLA GENITORIALITA’ E SIBLINGS

 Il parent training ha come obiettivo principale la psico-educazione, che diventa necessaria per comprendere i sintomi e interpretarli in modo funzionale. Un altro obiettivo fondamentale del parent training è l’acquisizione di strategie di soluzione per fronteggiare situazioni problematiche. Una volta comprese le caratteristiche principali del disturbo si insegna ai genitori a osservarle ed osservare i loro comportamenti, pensieri, modalità comunicative e strategie educative nei confronti del figlio. È necessario mostrare ai genitori i circoli viziosi che mantengono i comportamenti disfunzionali del figlio, rendendoli consapevoli delle loro modalità di intervento all’interno della relazione educativa. L’intervento aiuterà i genitori a modificare i comportamenti disfunzionali e potenziare quelli funzionali rendendoli attivamente agenti del cambiamento.

In sintesi gli obiettivi principali del parent training sono:

  •  Aiutare il genitore a conoscere ed accettare i comportamenti disfunzionali del figlio   legati a     particolari difficoltà o disturbo.
  •  Analizzare i contenuti e le strategie della relazione educativa
  •  Sottolineare le cause che impediscono una comunicazione funzionale
  •  Individuare stili di comunicazione alternativi e tecniche assertive efficaci per quella famiglia
  •  Trasmettere competenze genitoriali efficaci valutando e programmando strategie e modalità relazionali differenti per attivare comportamenti educativi adeguati.

Metodologia di realizzazione

Il taglio metodologico degli incontri è estremamente pratico e applicativo

Il parent training adotta un approccio orientato al problema e alla ricerca nel quale i genitori divengono sperimentatori attivi delle tecniche e dei suggerimenti affrontati nelle sedute.

 Risultano pertanto di fondamentale importanza gli “homework” che permetteranno ai genitori di riflettere nella loro quotidianità sugli argomenti affrontati in seduta.

I colloqui verranno supportati sia da un osservazione diretta del bambino che dall’utilizzo di VIDEO-FEEDBACK

Siblings

Nella presa in carico della famiglia è necessario non sottovalutare l’impatto che la diagnosi di disabilità  ha sui fratelli. A volte i Siblings vivono un sentimento di ambivalenza rispetto alla relazione con il proprio fratello disabile e si trovano a a dover ricoprire un ruolo che non sono pronti ad affrontare.

Solo negli ultimi anni, oltre al sostegno per i genitori, è stato riconosciuto il valore del rapporto fraterno, il quale è sicuramente una delle relazioni più significative e durature che i bambini possono vivere nell’arco della loro vita.

All’interno di questo progetto si vuole proporre un gruppo di prevenzione teso a sostenere i fratelli nella rete di conoscenza e supporto reciproco, prestando attenzione alla propria condizione di Siblings (termine inglese neutro, coniato per definire i fratelli “fratello e sorella” di un bambino disabile), all’interno di un ambiente non medicalizzato ma ricco di esperienze costruttive.

A volte i Siblings vivono un sentimento di ambivalenza rispetto alla relazione con il proprio fratello disabile. Questo gruppo si pone l’obiettivo di prevenire, attraverso un rapporto esclusivo con il siblings, eventuali problematiche future e una maggior elaborazione dei vissuti tipici dell’avere un fratello o sorella disabile.

IDROKINESITERAPIA

La  riabilitazione in acqua è rivolta a pazienti con esiti di patologie di varia natura a carico del sistema nervoso centrale (SNC), sistema nervoso periferico (SNP), Vascolare, Ortopedico-traumatologico.

L’acqua sostiene gran parte del peso del corpo creando un ambiente detto dimicrogravità favorendo l’esecuzione dei movimenti con un corretto lavoro muscolare anche in condizioni di ridotto tono muscolare e di difficoltà di carico.LIdrochinesiterapia o fisioterapia in acqua, si fonda proprio su questo principio, è infatti basata sulmovimento in acqua sfruttando l’effetto antidolorifico e decontratturante dell’acqua calda, unita alla semplicità del movimento dovuto alla diminuzione del peso corporeo (microgravità) sulle articolazioni e sulla colonna vertebrale.L’Idrokinesiterapia  è svolta da personale sanitario  specializzato 

INTERVENTI ASSISTITI  CON GLI ANIMALI

Il termine di Pet therapy  ha per molti anni implicato approcci metodologicamente strutturati che si basano sull’interazione uomo-animale, questo termine è stato successivamente sostituito con quello più appropriato di Interventi Assistiti con gli Animali (IAA), un termine generale per indicare diversi tipi di interventi: a valenza terapeutica, riabilitativa, educativa, didattica e ricreativa, che prevedono il coinvolgimento di animali domestici e che sono rivolti prevalentemente a persone affette da disturbi della sfera fisica, neuromotoria, mentale e psichica, ma possono anche essere indirizzati a individui sani. In base agli ambiti di attività, gli IAA si classificano in:

1. Terapia Assistita con gli Animali (TAA): intervento di supporto ad altre terapie (co-terapia) finalizzato alla cura di disturbi della sfera fisica, neuro e psicomotoria, cognitiva, emotiva e relazionale rivolto a soggetti affetti da patologie fisiche, psichiche, sensoriali o plurime, di qualunque origine. L’intervento è personalizzato sul paziente e richiede apposita prescrizione, rilasciata dal medico di medicina generale, corredata da relazione del medico specialista o dello psicologo-psicoterapeuta. La riabilitazione equestre è una terapia assistita con gli animali che prevede l’impiego del cavallo.

2. Educazione Assistita con gli Animali (EAA): intervento di tipo educativo e/o rieducativo rivolto sia a soggetti sani che diversamente abili e a persone affette da disturbi del comportamento. L’EAA mira a migliorare il livello di benessere psico-fisico e sociale e la qualità di vita della persona, a rinforzare l’autostima e a ricreare il senso di normalità del soggetto coinvolto. Attraverso la mediazione degli animali domestici vengono attuati anche percorsi di rieducazione comportamentale. L’EAA trova quindi applicazione in diverse situazioni quali: prolungata ospedalizzazione o ripetuti ricoveri in strutture sanitarie; difficoltà dell’ambito relazionale nell’infanzia e nell’adolescenza; disagio emozionale; difficoltà comportamentali e di adattamento socio-ambientale; situazioni di istituzionalizzazione di vario tipo (istituti per anziani e per pazienti psichiatrici, residenze sanitarie assistenziali -RSA-, orfanotrofi, comunità per minori, carceri, ecc.); condizioni di malattia e/o disabilità che prevedano un programma di assistenza domiciliare integrata.

3. Attività Assistita con gli Animali (AAA): intervento ludico-ricreativo a carattere occasionale rivolto a varie categorie di utenti, sia a soggetti sani che diversamente abili, finalizzato a migliorare la qualità della vita. Nelle AAA la relazione con l’animale costituisce fonte di conoscenza, di stimoli sensoriali ed emozionali; tali attività sono rivolte al singolo individuo e/o ad un gruppo di individui (anziani, soggetti con disabilità intellettiva e/o fisica, minori ospitati in comunità di recupero, persone ospedalizzate, alunni nel contesto scolastico). Le AAA in alcuni casi sono propedeutiche all’EAA o alla TAA e sono finalizzate allo sviluppo di competenze attraverso la cura dell’animale, all’accrescimento della disponibilità relazionale e alla stimolazione dell’attività motoria.

Gli IAA, in particolare le TAA e le EAA, prevedono il coinvolgimento di un’équipe multidisciplinare in grado di gestire la complessità della relazione uomo-animale, composta da diverse figure professionali, sanitarie e non, e operatori che concorrono alla progettazione e alla realizzazione dell’intervento, ognuno per le proprie competenze, lavorando in stretta collaborazione.

La scelta dell’équipe multidisciplinare rappresenta un momento fondamentale, in quanto deve essere diversificata in base agli ambiti e obiettivi di intervento, alle specifiche esigenze del paziente/utente e dell’animale impiegato.

Le figure professionali e gli operatori coinvolti sono:

Per tutti gli IAA

  • Medico veterinario esperto in IAA: collabora con il responsabile di progetto, o dell’attività in caso di AAA, nella scelta della specie animale e della coppia coadiutore – animale, valuta i requisiti sanitari e comportamentali dell’animale impiegato e indirizza alla corretta gestione dello stesso assumendone la responsabilità;
  • Coadiutore dell’animale: prende in carico l’animale durante le sedute. In tali fasi assume la responsabilità della corretta gestione dell’animale ai fini dell’interazione e provvede a monitorarne lo stato di salute e di benessere, secondo i criteri stabiliti dal medico veterinario al quale riferisce eventuali sintomi di malattia o di disturbi del comportamento. Il coadiutore dell’animale è in possesso di comprovata esperienza nella gestione delle specie animali impiegate negli IAA.

Per le TAA, inoltre

  • Responsabile di progetto: coordina l’équipe nella definizione degli obiettivi del progetto, delle relative modalità di attuazione e valutazione degli esiti. È un medico specialista o uno psicologo-psicoterapeuta;
  • Referente d’intervento: prende in carico la persona durante la seduta ai fini del raggiungimento degli obiettivi del progetto. Il responsabile di progetto, per tale ruolo, individua un’idonea figura professionale dell’Area sanitaria di cui al D.I. 19/02/2009 o appartenente alle professioni sanitarie (ex Legge 43/2006 e D.M. 29/03/2001) e di documentata esperienza e competenza in relazione agli obiettivi del progetto stesso.

Per le EAA, inoltre

  • Responsabile di progetto: coordina l’équipe nella definizione degli obiettivi del progetto, delle relative modalità di attuazione e valutazione degli esiti. E’ un pedagogista, educatore professionale, psicologo o psicologo-psicoterapeuta.
  • Referente di intervento: prende in carico la persona durante la seduta ai fini del raggiungimento degli obiettivi del progetto. Il responsabile di progetto, per tale ruolo, individua una figura professionale in possesso di diploma di laurea triennale (o titolo equipollente) in ambito socio sanitario, psicologico o educativo oppure in possesso di documentata esperienza e competenza in relazione agli obiettivi del progetto stesso, assumendosene la responsabilità.

Per le AAA, inoltre

  • Responsabile d’attività: organizza e coordina le attività. Il ruolo di responsabile nelle AAA può essere ricoperto da figure professionali e operatori con esperienza e competenza in relazione agli obiettivi dell’attività stessa.

 ATTIVITA MOTORIA

L’istruttore di attività motorie è un tecnico, laureato in Scienze Motorie, che definisce ed eroga programmi di attività fisica. In ambito sanitario affianca il fisioterapista che ne cura la supervisione

L’obiettivo generale dell’attività motoria è la riduzione nei soggetti disabil idella sedentarietà e delle patologie correlate,migliorare lo stile di vita a prevenzione e recupero del deficit e dello svantaggio sociale.

Più nello specifico l’attività e volta:

al mantenimento e sviluppo di capacità motorie

inclusione e socializzazione

sviluppo autonomie primarie

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